November 26, 2018, Riccardo
Lo Yoga è una pratica di accoglienza e di accettazione.
Il termine stesso, Yoga, indica il percorso trasformativo di ‘unione’ tra corpo e mente. E’ una parola che si ripete spesso e che va resa concreta durante la pratica.
Quando ci concediamo la possibilità di essere in quel preciso istante assieme alla sensazione incontrata abbiamo due possibilità:l’accoglienza o la fuga.
Possiamo distogliere l’attenzione da ciò che emerge e non c’è nulla di male. Possiamo ad esempio prendere un bel respiro, sciogliere la posizione e poi liberamente decidere di riprenderla in un secondo momento oppure andare avanti con un’altra asana.
Se decidiamo di abbracciare volontariamente e con gentilezza quanto emerge dalla posizione e dalla pratica, possiamo forse percepire un senso di benessere dopo qualche istante.
Questo senso di benessere è mediato da un principio di accoglienza.
Il patto che facciamo con noi stessi è di osservare senza giudicare ciò che emerge da ogni posizione.
Possiamo immaginare ogni posizione come una porta da aprire con una chiave speciale: il respiro consapevole. Tuttavia la porta si apre soltanto se ci diamo la possibilità di accogliere quello che la pratica ci fa vedere.
A volte ci rendiamo conto delle diversità nel corpo e non accedere a delle posizioni nel modo desiderato.
Impariamo ad accogliere queste diversità come un fattore costante nell’Universo ed a trasformarle come un punto di forza.
Se non avessimo ad esempio un lato di un bacino più aperto di un altro non saremmo stimolati abbastanza nella pratica ad esplorare nuovi modi per accedere alle posizioni.
Questo principio di accoglienza può far scaturire un senso di ‘calore’ verso noi stessi.
Pertanto è una sensazione attiva e pragmatica.
In tal modo ci diamo la possibilità di scoprire una ‘energia calda’ che ci fa essere soddisfatti dello sforzo compiuto durante la pratica.
Nello stesso tempo siamo stimolati ad osservare le posizioni sotto molteplici punti di vista: anatomico, funzionale, energetico, mentale.
Vi aspetto per praticare assieme,
Namastè
Riccardo.
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